I disturbi intestinali colpiscono ogni essere umano almeno una volta nella vita.
Il numero aumenta se consideriamo tutti i modi in cui “maltrattiamo” il nostro intestino: chi mangia troppi grassi, chi mangia troppo poco, chi segue terapie antibiotiche prolungate, chi fuma e chi beve alcolici.
Tutti questi – e tanti altri – elementi interferiscono con il microbiota, ossia l’assetto batterico presente in maniera naturale nel nostro intestino.
L’intestino è infatti popolato da moltissimi batteri “buoni” che aiutano l’eliminazione delle scorie e delle tossine del nostro corpo attraverso le feci. Mantenere una flora batterica sana è indispensabile per far sì che il nostro intestino funzioni regolarmente e continui la sua funzione di depurazione del corpo umano.
Se questo equilibrio batterico viene rovinato, si parla allora di una condizione chiamata disbiosi intestinale.
Soffrire di disbiosi intestinale significa non avere un intestino sano e funzionante.
I sintomi della disbiosi intestinale
I sintomi più comuni legati a questo stato sono:
- meteorismo
- nausea
- gonfiore
- diarrea, stitichezza o entrambi alternati
Mantenere intatta e viva la flora batterica intestinale è quindi indispensabile affinché l’organismo continui a funzionare in maniera corretta.
Cosa fare in caso di disbiosi intestinale?
Innanzitutto è necessario ristabilire la flora batterica intestinale, modificando la propria dieta e inserendo più alimenti ricchi di fibre e vitamine ed eliminando gli zuccheri e i grassi.
Si rivela molto utile assumere cereali integrali, come farro, orzo, avena e segale: la “buccia” esterna, detta crusca, viene miscelata nella preparazione delle farine, e apporta benefici concreti alla regolarità intestinale.
Con la disbiosi in fase attiva è consigliato assumere dei fermenti lattici vivi o probiotici, farmaci naturali che re-inseriscono i batteri intestinali al loro posto. Un integratore molto valido è l’Emex Lax di Horus Salus, che può essere utilizzato anche in gravidanza.