Agnocasto: di cosa parliamo
L’Agnocasto, il cui nome scientifico è Vitex agnus castus, è una tipologia di pianta piuttosto alta che fa parte della famiglia delle Verbanacee. Nota anche con il nome comune di “falso pepe” o “pepe dei monaci“, risulta essere piuttosto presente specialmente presso il bacino mediterraneo e l’Asia centrale. Qui è coltivata con cura e i suoi frutti (sotto forma di bacche dal colore scuro) e i suoi semi sono raccolti alla fine dell’estate per essere adoperati per ottenere rimedi farmacologici utili ad ovviare a tutta una serie di situazioni patologiche, specialmente quelle riguardanti la sfera sessuale e riproduttiva femminile.
Già la nomenclatura è indicativa della tipologia di pianta con cui abbiamo a che fare: essa infatti significa “puro”, “casto” come a voler racchiudere nel termine la propria essenza. Infatti, e ciò è anche indicativo del suo rilevante valore e della sua indiscussa considerazione nel corso dei secoli, risulta essere una pianta utilizzata sin dall’antichità dalle sacerdotesse che facevano voto di castità per avere un aiuto aggiuntivo contro le tentazioni della carne, o dai soldati per assicurarsi la fedeltà coniugale delle mogli durante l’allontanamento forzato.
Per cosa viene adoperato l’Agnocasto
Come già accennato l’Agnocasto può essere un valido alleato nei confronti di varie condizioni più o meno patologiche.
Tuttavia è in ambito ginecologico che esso trova il suo utilizzo più ampio. Mediante la sua capacità di agire a livello dopaminergico sui livelli ormonali femminili, nello specifico equilibrando il rapporto tra estrogeni e progesterone, infatti, provvede ad agire nei confronti di spiacevoli problematiche piuttosto frequenti e comuni che affliggono le donne. Ecco che, quindi, può essere un ottima soluzione per:
- favorire la produzione di latte durante l’allattamento;
- contrastare la Sindrome Premestruale;
- regolarizzare il ciclo mestruale;
- contrastare la comparsa di menopausa precoce;
- scongiurare il disturbo disforico premestruale;
- ridurre la ritenzione idrica;
- favorire un maggiore rilassamento nervoso e migliorare il tono dell’umore in generale;
- favorire la riduzione di dolore al seno (mastodinia);
- combattere l’acne.
Ci sono sides spiacevoli assumendo l’Agnocasto? E per quanto riguarda eventuali controindicazioni?
L’Agnocasto risulta essere un rimedio piuttosto sicuro ed affidabile, in grado di essere perfettamente assimilabile dalla maggior parte degli individui. In qualche caso talvolta sono documentati sintomi come nausea, affaticamento, mal di testa e lievi malesseri all’apparato gastrointestinale, del tutto passeggeri e non gravi.
Per quanto concerne le controindicazioni invece, premettendo che come sempre un confronto con il proprio medico è ovviamente preferibile se non doveroso, va detto che l’Agnocasto è sconsigliato assumerlo:
- in presenza di allergie a componenti che potrebbero essere contenuti nell’Agnocasto;
- durante la gravidanza e l’allattamento;
- in età pediatrica;
- in concomitanza con l’assunzione della pillola anticoncezionale;
- in caso di terapie ormonali;
- Parkinson;
- fibromi.