L’igiene delle mani è uno degli aspetti più importanti per preservare la nostra salute.
È la prima misura di prevenzione contro i contagi da Coronavirus, oltre a essere una buona abitudine da imparare anche per tutti gli anni che verranno. Infatti, secondo il CDC degli Stati Uniti d’America (ossia il Center for Disease Control and Prevention), lavarsi le mani è proprio la forma di prevenzione più adatta per mantenerci al sicuro da qualsiasi tipo di infezione, siano esse legate all’assistenza (sia ospedale che domiciliare) o anche ad alcuni tipi di batteri.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene l’igiene delle mani così importante che ha addirittura istituito in ‘suo onore’ una Giornata Mondiale, che cade il 5 maggio di ogni anno e si ispira al motto “Save Lives: Clean your hands“. Alla campagna dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno aderito all’incirca 180 Paesi per un totale di ben 20.000 strutture sanitarie in tutto il mondo.
È bene sapere che nella maggior parte del tempo vivono sulle nostre mani diverse tipologie di batteri:
- residenti: batteri che vivono normalmente negli strati più profondi della nostra pelle, resistono agli antisettici e contano circa il 10-20% della totale flora microbica.
- transitori: batteri che, invece, vivono negli strati più superficiali della nostra pelle e non resistono all’azione degli antisettici. Essi, invece, fanno parte dell’80/90% della flora microbica del nostro organismo.
Normalmente è la flora endogena, ossia una barriera della nostra cute che funge da scudo protettivo, a prevenire la formazione di aggregazioni di batteri transitori. Tuttavia, in caso di alterazione della suddetta flora, vi è la possibilità che i batteri residenti possano “prendere il sopravvento”. In caso di ferite, inoltre, anche i batteri transitori avrebbero libero accesso agli strati più profondi della nostra pelle.
Gli studi che mirano a far comprendere alla popolazione la vera importanza di lavarsi le mani sono numerosi, oltre a essere molto convenienti.